mercoledì 10 agosto 2011

Quarter Horse

Blood bay Quarter Horse (2) 


Anche per Animalia è arrivato il digitale..

Che scoperta! Perché ora, dopo aver preso confidenza con GIMP in un precedente lavoro –  con cui ho partecipato al Concorso per la creazione del logo Premio Comuni a cinque stelle – ho pensato bene di perdere parte del mio tempo divertendomi a creare dei ‘ritratti virtuali’, di animali naturalmente.


I cavalli sono per me una passione nella passione, è nato così l’esecutivo interamente digitale di uno stallone Quarter Horse, un bel baio rossiccio, o ciliegia, o blood bay in inglese. Ho utilizzato gli strumenti pennello e aerografo - nessun filtro o effetto speciale - e layer su layer per questo primo lavoro di foto ritocco che mi lascia piuttosto soddisfatta.


Il Quarter Horse è una razza relativamente recente, lo Stud Book è stato costituito in USA nel 1940 dagli allevatori che si sono riuniti nella American Quarter Horse Association – AQHA per preservare la razza, ma le sue origini risalgono ai primi conquistadores spagnoli di Cortez, che reintrodussero il cavallo  nel continente americano, e successivamente dagli animali importati dai coloni inglesi nel 1700.


Tra la Carolina e la Virginia i coltivatori di tabacco e cotone animavano le giornate di festa con corse organizzate su due piedi, anzi quattro zampe, lanciando i loro cavalli sulla lunghezza del quarto di miglio  non solo sui loro terreni, ma anche nelle main street cittadine.

Un bello scompiglio, ma tutti erano entusiasti di questi cavalli dalle prestazioni eccezionali sulle brevi distanze:  è da queste corse, quarter mile, che la razza prende il nome.

La capacità di prodursi in partenze fulminee  e galoppo veloce non ha rivali nel mondo equino, nemmeno il Purosangue Inglese può battere un Quarter Horse sui 400 metri.


Oltre a questo, ben presto gli allevatori di bestiame scoprirono che il cavallo che li aveva accompagnati come animale da attacchi e da lavoro nella conquista dei territori selvaggi del West oltre allo sprint possedeva anche un innato ‘cow-sense’, il senso della vacca, che si traduce nella capacità di intuire e anticipare i rapidi movimenti di vacche e vitelli.
Così il Quarter Horse è diventato il cavallo dei cow boys, compagno inseparabile nel duro lavoro con le mandrie.

Vi lascio con un filmato preso da You Tube che può rendervi l’idea di cosa sa fare un QH, cow-sense compreso.



Tra sliding-stop e giravolte, c’è qualcuno qui che scalpita, sento rumore di zoccoli nervosi. Credo di aver capito di cosa si tratta e chi è il responsabile di tanto trambusto.

Vi spiegherò tutto nei prossimi post, forse.

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